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Sotto l’albero il pollice si tinge di bianco

In inverno la casa si riempie di tante piante che fioriscono alla fine dell’anno e i cui colori richiamano la magia del Natale.

Abeti e stelle di Natale, agrifoglio e pungitopo, così come vischio, muschio, ginepro e bucaneve. Sono tante le piante che addobbano la nostra casa che si legano alle festività di fine anno. Un suggestivo universo di colori e profumi che ci fa vivere per qualche settimana in un’atmosfera quasi surreale, ma che come ogni sogno è destinato a durare solo poco tempo, come il verde degli aghi dell’albero ed il rosso delle foglie delle stelle. E se il vostro pollice verde non è sufficiente per far fronte alle esigenze delle piante di Natale, allora ecco qualche consiglio per sviluppare l’altro pollice, quello bianco, in piena armonia con il candore della neve che vi circonda… La magia dell’albero ha il profumo della resina Sfatiamo subito un luogo comune: gli abeti in commercio in Italia provengono da coltivazioni apposite, controllate dalle guardie forestali. Sia che portiate a casa una punta di abete che un albero dotato di un piccolo pane di radici, quindi, non state facendo un torto alle nostre belle montagne! Tuttavia, essendo l’abete un albero sempreverde abituato a vivere in alta montagna, nel caso vogliate tenerlo in casa è consigliabile collocarlo in una stanza poco riscaldata (comunque lontano da fonti di calore), innaffiarlo ogni tre o quattro giorni (senza inzuppare il terreno) e vaporizzare spesso la chioma con l’acqua, per evitare che prima della fine delle feste gli aghi diventino gialli e cadano. Meglio sarebbe comunque tenerlo all’aperto, in un grande vaso sul terrazzo più a nord, o in giardino, possibilmente dove non riceva la luce diretta del sole. In ogni caso cercate di non decorarlo con addobbi troppo pesanti per non spezzare i rami più piccoli ed evitate – soprattutto in casa – di appendere candele o lumini accesi, che potrebbero facilmente infiammarne la resina e causare così un principio d’incendio.

Una stella rossa che ha paura del freddo
Lo sapevate che il più diffuso dei fiori di Natale è una pianta tropicale che arriva addirittura dal Messico? E che a colorarsi di rosso tra dicembre e febbraio non sono i fiori - che sono bianchi e piccolini – ma le foglie, che cambiano colore per attirare gli insetti durante l’impollinazione? La stella di Natale si presenta come una pianta dalle mille sorprese, a partire dal fatto che pur fiorendo in inverno non si può certo dire che ami il freddo! In casa va tenuta in posizione luminosa ma non alla luce diretta del sole, in luoghi ventilati e freschi (senza scendere al di sotto dei 10-12 gradi), mantenendo il terriccio leggermente umido. Ma il vero segreto per avere le foglie rosse a Natale è non farle prendere più di 3 o 4 ore di luce al giorno! Trattandosi di una pianta fotoperiodica, infatti, ha bisogno di seguire l’andamento delle stagioni, anche in casa. Per questo, se nel periodo della fioritura viene esposta alla luce per troppo tempo, le foglie restano verdi, in quanto la pianta non si accorge di essere in inverno, stagione in cui le giornate sono più brevi. Un piccolo trucco per ingannare la stella è quella di coprirla con un sacchetto di carta prima del tramonto del sole, in modo che non si accorga della luce artificiale e cambi colore.

Stelle e abeti vivono tutto l’anno!
Ogni anno è la solita storia, dopo l’Epifania la tentazione è quella di buttar via l’albero e la stella di Natale, senza pensare che si tratta di due piante che possono vivere tutto l’anno! Per quanto riguarda l’albero, la soluzione è semplice: se non potete tenerlo in un grande vaso sul terrazzo o piantarlo nel giardino di casa, allora non vi resta che restituirlo al vivaio che molto spesso lo ritira passate le feste. Se però decidete di tenerlo, ricordatevi che un abete può arrivare anche a 20 metri di altezza e sviluppare una chioma di 10 metri di diametro! Invece, una parziale perdita del fogliame della stella di Natale dopo la fioritura non deve spaventare, in quanto si tratta di una pianta a foglie decidue (ossia destinate a cadere). Quando le foglie diventano gialle è il momento di potare gli steli ad un’altezza di circa tre centimetri e sospendere l’irrigazione per qualche settimana. Dopo averla lasciata riposare, con l’arrivo di climi più miti potete spostare la stella all’esterno (ma non alla luce diretta del sole) e ricominciare ad annaffiarla. Ben presto compariranno nuovi germogli. A settembre riportatela in casa e non concedetele troppa luce, in modo da garantirvi una sicura colorazione delle foglie per il Natale successivo.

Piante miracolose davanti alla capanna di Betlemme
Il simbolismo legato al Natale e alla fine dell’anno ha origini molto antiche e ha arricchito di significati anche le piante, a cui sono legate molte leggende che si rifanno alla tradizione cristiana. Le bacche rosse dell’agrifoglio e del pungitopo, così come le foglie rosse della stella di Natale, sono la miracolosa trasformazione di semplici doni (ma anche di lacrime e di gocce di sangue) portati a Gesù bambino rispettivamente da un pastorello, un uccellino e una bambina, richiamando la povertà della Sacra Famiglia. Anche le perle del vischio sono la trasformazione delle lacrime di un avido mercante che si converte davanti alla grotta di Betlemme, così come le rose di Natale (nome comune dell’elleboro, le cui infiorescenze ricordano i fiori delle più classiche rose botaniche) nascono dalle lacrime della figlia di un pastore che piangeva perché non aveva doni da portare al bambino Gesù. Le foglie pungenti del ginepro, invece, sono servite a nascondere e proteggere la Sacra Famiglia dai soldati di Erode durante la fuga in Egitto.

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