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Siviglia, città da mille emozioni

“Quien no ha visto Sevilla no ha visto Maravilla”. Siviglia è la più grande città dell’Andalusia, anima della regione e incarnazione del famoso modo di vivere andaluso. È una città che resta nel cuore per le sue bellezze artistiche, ma soprattutto per la vitalità che emana passeggiando attraverso le strette viuzze dei suoi ‘barrios’.

Siviglia, città da mille emozioni

“Quien no ha visto Sevilla no ha visto Maravilla”. Siviglia è la più grande città dell’Andalusia, anima della regione e incarnazione del famoso modo di vivere andaluso. È una città che resta nel cuore per le sue bellezze artistiche, ma soprattutto per la vitalità che emana passeggiando attraverso le strette viuzze dei suoi ‘barrios’. Meta irrinunciabile per chi ama far festa, Siviglia (www.visitasevilla.es, a due ore e mezza di aereo dai principali aeroporti italiani) è visitabile durante tutto l’anno, ma si deve tener conto che è una città molto calda. Le temperature in agosto possono infatti toccare anche i 50 gradi. Il periodo migliore per visitarla è in primavera, quando celebra la sua più grande festa cittadina: la ‘Feria de Abril’. Un evento unico, dalle mille curiosità, che richiama migliaia di turisti, il pretesto ideale per visitare la città.

Fermi tutti, c’è la Feria
La Feria de Abril (Fiera di Aprile - www.sevillaferiaabril.com, 24-29 aprile 2012) si svolge nell’area fieristica del Barrio de Los Remedios per sei intense giornate, durante le quali si rende omaggio alla cultura popolare andalusa. Basta seguire la processione della gente che attraversa il ponte San Telmo, il Parco Maria Luisa (all’interno del quale si estende maestosa Plaza de Espana, 8.00-22.30, ingresso gratuito) e il quartiere di Triana per giungere al suo monumentale ingresso pieno di luci. La fiera viene preparata con l’allestimento di oltre 1000 ‘casetas’, casette o tendoni allineati ai bordi delle strade, dei veri padiglioni di proprietà delle famiglie di Siviglia, adornati di fiori, bandierine e lanterne di carta. Dentro a queste casette la gente si ritrova per mangiare, bere, ballare e divertirsi.

Un fascino irresistibile

Per vivere la Feria è meglio arrivare verso metà pomeriggio se non si vuole perdere la lunga processione di carrozze trainate da cavalli che avanza rumorosa lungo il Paseo de Caballos, mentre giovanotti vanitosi, abbigliati con il tipico completo da mandriano andaluso, calzoni attillati di pelle e giacchetta corta, cominciano a bere sherry, il liquore ufficiale. Ma è una vanità anche al femminile: le donne sivigliane di ogni età iniziano infatti a danzare, dando sfoggio delle loro doti, ballando il flamenco. La fiera si protrae fino a sera inoltrata, quando è anche possibile imbattersi in celebrità spagnole dell’aristocrazia e dello spettacolo, anch’esse attratte dal fascino di questo grande evento. All’interno del Recinto è possibile spostarsi solo a piedi o a cavallo.

Tinto de verano, montaditos e churros con chocolate

Nelle ‘casetas’ della Feria si mangiano i piatti tipici andalusi come il bacalao, il gazpacho, il chorizo, il pescaido frito e si beve tinto de verano, una bibita leggermente alcolica diffusa più della sangria, che si può sorseggiare gustando i famosissimi montaditos, piccoli panini farciti, ottimi per un pranzo veloce se si visita la città. In Plaza de Armas potete trovare la catena ‘100montaditos’ (www.100montaditos.com) il cui nome, 100 panini, dice tutto. La giornata si conclude con la più tradizionale delle colazioni, churros con chocolate (dolci fritti accompagnati da cioccolata calda), giusto prima di tornare a casa. La Feria si conclude la domenica verso le 11 di sera, quando la fastosa illuminazione notturna si spegne per lasciare spazio ai fuochi d’artificio che segnano la conclusione della festa. Allegria e folklore in uno spettacolo di luce e colore.

Barrio de Santa Cruz, tra incanto e leggenda

È nei negozi di questo vivacissimo quartiere che le donne di Siviglia si recano per comprare tessuti ricamati per confezionare gli abiti che poi indosseranno alla Feria de Abril. Abiti ma anche ventagli, coloratissimi, di madre perla e di legno intarsiato. Il Barrio di Santa Cruz è un insieme di incanto e leggenda. Antiche storie avvolte nel mistero sono legate ai nomi delle sue vie quali, ad esempio, Pimienta e Susona. La seconda, in particolare, ci riporta alla storia di Susona, figlia del ricco ebreo Diego Suson che, a capo di un complotto, voleva impadronirsi del potere sulla città a scapito della fazione cristiana. Susona però, segretamente innamorata di un giovane cristiano, denunciò i cospiratori per salvare la vita dell’amato, decretando così la condanna a morte di suo padre ed il ripudio dalla famiglia. Distrutta dal rimorso, per espiare la colpa, Susona dispose nel testamento che, alla sua morte, il suo teschio dovesse rimanere appeso alla porta di casa, dove infatti rimase fino al XVIII secolo. Oggi resta solo una piastrella smaltata a ricordare questa tragica storia.

Un vagare festoso e continuo

Tra i luoghi più frequentati del Barrio c’è “la Carboneria” (C/ Levies, 18 +34/954214460), ma moltissime sono le opportunità per ‘salir de fiesta’. È bello anche andare alla scoperta dei localini più caratteristici nei quartieri La Macarena e Triana, dal sapore molto popolare. Per una serata tipica invece si può partire con la prima ‘copa’ nel quartiere Santa Cruz o nella via Argote de Molina...

E poi le terrazze e le discoteche di via Betis, Piazza Alfalfa, Alameda. Un vagare festoso e continuo, senza eguali.

Dal sacro al profano: la Semana Santa

Uno degli eventi più importanti di Siviglia, che si celebra ormai da secoli, è la Semana Santa (www.semana-santa.org, 1-8 aprile 2012) con processioni di penitenza per le strade per commemorare la Passione di Cristo. 57 confraternite camminano in città portando sulle spalle le ‘andas’, carri processionali con intagli dorati su cui poggiano immagini sacre, i ‘pasos’. La maggior parte delle confraternite ha due ‘pasos’. Non è facile stare per ore sotto le ‘andas’. È un lavoro duro, fa caldissimo ed è sconsigliato se si soffre di claustrofobia. Finita la festa religiosa parte la Feria de Abril.

IL FLAMENCO

Il flamenco è una delle passioni più grandi di Siviglia. Nel quartiere Salado si trovano i locali in cui assistere agli spettacoli. Come Los Gallos (www.tablaolosgallos.com), alla fermata della metropolitana Barrio de Santa Cruz. Gli spettacoli si svolgono dalle 21 alle 23 e dalle 23.30 all’1.30. Biglietti a 25 euro, consumazione compresa. Ma ci sono anche El Tablao Flamenco el Arenal (www.tablaoelarenal.com), il più antico locale dove si balla il flamenco puro e El Tablao Flamenco Patio Sevillano (www.elpatiosevillano.com) con vari intrattenimenti.

Per un sorso di gazpacho

Il gazpacho è una zuppa fredda a base di verdure crude, tipica dell’Andalusia. Si prepara molto rapidamente anche in quantità abbondanti, per averla pronta in ogni momento. Si consuma come primo piatto per pranzo o cena, oppure come aperitivo. Per prepararla prendere un chilo di pomodori maturi (ramati o San Marzano), un peperone rosso, un cetriolo, una cipolla bianca (piccola intera o metà grossa), uno spicchio d’aglio, aceto, olio, sale, pepe nero, acqua. Tagliare le verdure in piccole parti e metterle in un frullatore con mezzo bicchiere d’acqua, un paio di cucchiai d’olio e quattro/cinque cucchiai di aceto, quindi frullare fino ad ottenere un composto omogeneo. Se risulta troppo denso, aggiungere acqua. Dopo aver lasciato in frigorifero a raffreddare bene, servirlo in ciotole (o in bicchieri), con sopra un giro d’olio.

La più antica arena spagnola

Durante la Feria i toreri migliori e più famosi si esibiscono nell’Arena di Plaza de Toros de la Real Maestranza (www.plazadetorosdelamaestranza.com) la più antica arena di tutta la Spagna coi suoi 263 anni. La corrida nella Plaza de Toros de la Maestranza è considerata parte integrante della Feria de Abril. La Plaza può contenere circa 14 mila spettatori. Al di là della corrida, vale la pena visitarla sia esternamente per la tipica facciata barocca, sia all’interno per il colpo d’occhio che riserva al visitatore. È possibile partecipare anche ad un tour guidato visitando il Museo de la Real Maestranza (www.realmaestranza.com) in cui sono conservati abiti, costumi, foto e dipinti che raccontano la passione per la tauromachia, oltre alla cappella de la Virgen del Baratillo, dove i toreri pregano prima di entrare in scena.

Una cattedrale da Guinness dei primati

La Cattedrale di Siviglia (www.catedraldesevilla.es), per ampiezza, è la più grande della Spagna e la terza del mondo cristiano dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra. Dal 2005 fa parte del libro dei Guinness dei primati per la sua enorme estensione. Vicino al portale meridionale si trova la tomba di Cristoforo Colombo, ma vige il mistero se sia effettivamente quella dell’esploratore. A fianco alla cattedrale si erge la Torre della Giralda, insieme all’antica Torre dell’Oro, simbolo della città. Sulla sommità della Giralda c’è un’enorme statua che simbolizza la fede. La sua particolarità, alla quale deve il nome la torre, è quella di girare su se stessa al mutare del vento. Completano il panorama architettonico l’Archivio delle Indie (ingresso gratuito), un immenso palazzo che custodisce preziosi documenti storici sull’impero spagnolo e l’Alcázar (www.patronato-alcazarsevilla.es), imponente palazzo reale ampliato più volte nei secoli.

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